In breve
Chi sono
Sono nato nel 1992 a Viterbo e vivo a Soriano, in località Pantane; nel 2020, terminati gli studi universitari, mi sono abilitato per la professione di Dottore Agronomo. Sono cresciuto in campagna, nell’azienda agricola fondata da mio nonno, nella quale ho potuto capire l’importanza dell’ambiente, del suo delicato equilibrio e del contatto fra uomo e natura.
Questo ha influenzato la mia scelta di intraprendere il percorso di studi: ho infatti voluto approfondire a livello tecnico queste tematiche per coniugare al meglio redditività e sostenibilità, con l’obiettivo di mantenere e rilasciare poi alle prossime generazioni un livello di benessere ambientale e produttivo che permetta loro di continuare ad investire sui nostri territori.
Mi sono diplomato nel luglio 2011 presso il Liceo Scientifico Statale “Don Delfo Gioacchini” di Orte e successivamente ho conseguito una Laurea Triennale ed una Laurea Magistrale in Scienze Agrarie ed Ambientali.
Conduco insieme a mio padre Stefano l’azienda agricola di famiglia, ad indirizzo foraggero-zootecnico, che si trova davanti al fontanile del cosiddetto Pian di Rosciano. In qualità di Agronomo collaboro attualmente con uno studio tecnico associato di Acquapendente (VT): grazie a questa esperienza sto crescendo professionalmente e sto toccando con mano i problemi reali del comparto agricolo e le difficoltà delle aziende ma anche le possibilità e gli strumenti che vengono messi a disposizione di questo settore.
Sono un appassionato di sport, nel suo concetto più ampio di benessere psico-fisico e spirito competitivo ed è forse per questo che pratico dal Tiro con l’arco al Fitness passando per il Padel; la mia passione più grande rimane però quella per la cucina.
Le aree di competenza
Agricoltura / Ambiente / Sport
"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" Mahatma Gandhi
Cosa vuol dire per me Bene Comune
Il significato di “Bene Comune” può essere riassunto in quattro termini: Cittadini, Futuro, Giovani, Storia.
La Comunità dei cittadini va costantemente ascoltata e va profuso il massimo sforzo nella risoluzione dei problemi contingenti, ma è anche fondamentale sviluppare, comunicare e dunque condividere con la cittadinanza una visione lungimirante, che deve mirare all’interesse della collettività nel Futuro, sul lungo periodo, piuttosto che a quello del singolo nel breve periodo.
I Giovani sono il Futuro della Comunità stessa, coloro che la mantengono in vita e ne tramandano la Storia: è dunque fondamentale prestare attenzione alla loro formazione e alle loro necessità, così da fornire loro gli strumenti giusti per stabilirsi, evitare l’emigrazione e far vivere ancora a lungo il nostro territorio.
Perché ho deciso di mettermi in gioco
Nel mio piccolo ho sempre cercato, in diversi ambiti e contesti di associazionismo, di dedicare tempo e impegno per il miglioramento del mio paese, quello nel quale ho deciso di costruire il mio futuro, cercando di portare il sorriso nelle persone e scongiurare la fatidica frase “Eh certo che a Soriano non c’è proprio niente…”.
Non ho alcuna ideologia politica: credo solo nelle cose oggettivamente giuste e corrette da fare per il mio paese, secondo i principi della Progettazione e della Programmazione.
Mi metto in gioco con molto piacere, credendo in chi ha visto in me una figura adatta, perché credo che, da questo punto di vista, il nostro gruppo sia coeso e coerente rispetto a questi principi per me inderogabili: spero dunque di avere la possibilità di poter essere ancora più incisivo nel mio impegno per il Bene Comune di noi sorianesi.
Le mie idee per Soriano e come lo immagino
Immagino una Soriano organizzata, che riesca ad esprimere tutte le sue potenzialità, anche quelle finora neanche prese in considerazione, per 365 giorni all’anno: un Paese per tutte le età, che qualsiasi cittadino abbia voglia e possibilità di vivere e qualsiasi persona del mondo voglia conoscere.
A mio avviso deve essere compresa e valorizzata l’importanza che rivestono i prodotti (materiali ed immateriali) del nostro territorio, dall’agricoltura al turismo fino al sociale, che devono essere valorizzati nel modo adeguato ed affidati a persone competenti, in grado di sviluppare gli strumenti necessari a migliorarsi e prepararci ad affrontare le sfide future.
Solo così riusciremo a contrastare l’appiattimento o peggio l’abbandono del nostro enorme patrimonio rurale, ambientale e sociale.